Cari professionisti del ricevimento e del Wedding planning, lasciate che vi dica una cosa: sarete sicuramente bravissimi ad organizzare eventi di lusso, per aspiranti nobili che per sentirsi tali per un giorno saranno costretti a indebitarsi vent’anni con la banca di fiducia. Senza dubbio siete dei maestri dell’omologazione di prezzi e opzioni di scelta, in modo che ai diretti interessati, in realtà, non sia lasciato più alcun reale grado di libertà.

Però, scusate, se voi vi fregiate del titolo di organizzatori di matrimoni e infarcite i vostri slogan di frasi quali “il coronamento del vostro sogno d’amore”, beh, una cosa ve la devo assolutamente dire: voi l’amore non sapete neanche che faccia abbia.

E già, perché vi ostinate a fargli seguire scalette preconfezionate di DJ con scarsa fantasia, che oscillano fra la disco anni ’80 e improbabili balli di gruppo che nei lettori mp3 degli invitati non ci finirebbero neanche all’interno di una playlist dimenticata in fondo alla memoria.

L’amore?

Ma scherziamo?

L’amore non brinda quando lo dice il caposala: al più si ubriaca in spiaggia, in una nottata estiva sotto le stelle.

L’amore non si bacia quando lo dice il fotografo, anzi: a volte gli si deve dire di smetterla, per un minimo senso del pudore.

L’amore non balla – quasi immobile – fra gli antipasti e il primo sulle note di un Celentano che non sa parlar di lui, perchè, a ben vedere, di poeti e di cantanti che nella storia hanno saputo declinarlo con le parole più ispirate ce ne sono stati fin troppi.

L’amore non segue timing predeterminati.

L’amore, quello vero, ti entra nella vita inatteso e a volte persino indesiderato, e da quel momento in poi devasta tutto, senza ritegno, senza calcoli. E’ fatto di sorrisi inopportuni che ti scappano mentre ascolti un convegno scientifico o di lacrime – felici o amare che siano – che ti sgorgano in pubblico, nel momento in cui vorresti maggiormente nasconderle. Abbatte le barriere, irride i servizi fotografici in posa, ti mette voglia di saltare da solo al centro di una piazza, piuttosto che di seguire le mosse omologate dell’Alligalli.

L’amore, quello vero, non indossa cravatte né tacchi a spillo.

Calza scarpe da ginnastica colorate, e corre.

Corre. Corre. Corre. Corre. Corre. Corre. Corre. Corre. Corre. Corre. Corre. Corre. Corre. Corre. Corre. Corre. Corre.

Corre.

Corre.

Corre.

Corre.

Corre…

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