Capire l’ansia
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Sentirsi schiacciati dall’ansia, con il cuore che batte veloce e la paura di non farcela: è una delle manifestazioni più comuni e spiacevoli dello stress. Sbandamenti, capogiri, sudorazioni, tensioni muscolari, vampate di caldo, brividi di freddo e sensazione di affanno respiratorio sono alcune delle manifestazioni dei fenomeni ansiosi, che non sono altro che meccanismi di difesa. L’ansia è un fenomeno emotivo anticipatorio che, quando è sotto controllo, aiuta ad affrontare e superare i pericoli. Ma quando paralizza o non permette di reagire correttamente allora diventa patologica. Allo stesso modo la paura è una reazione amica che aiuta ad affrontare un pericolo, ma quando diventa eccessiva sfocia nella fobia e nel panico. I disturbi d’ansia possono essere controllati in vari modi. Eccoli.
La psicoterapia è un valido strumento per affrontare i disturbi d’ansia. Tra le più efficaci ci sono quella di tipo cognitivo-comportamentale e quella interpersonale. Entrambe queste tecniche sono focalizzate sui sintomi e cercano di aiutare la persona a prendere contatto con le sue paure e a modificarle. Si basano sul qui e ora, e permettono di affrontare pragmaticamente le reazioni ansiose anche avvalendosi di tecniche di rilassamento.
Rimedi naturali, diverse piante possono aiutarti a ridurre i sintomi ansiosi, soprattutto se si tratta di problemi transitori.
• La melissa è apprezzata fin dall’antichità per il suo effetto calmante. Si consiglia, in genere, l’estratto idroalcolico, l’estratto secco o l’infuso al 3%.
• La lavanda, soprattutto in forma di olio essenziale, puoi usarla per massaggi unendola a degli oli vegetali oppure vaporizzata nell’ambiente. Ha un effetto calmante.
• La passiflora è una pianta sedativa, ansiolitica e antispastica. Diversi studi clinici ne hanno dimostrato l’efficacia nei confronti dell’ansia semplice. Tradizionalmente è usata sotto forma di tisana in associazione con tiglio, lavanda e biancospino, oppure con camomilla, melissa e valeriana (quest’ultima è efficace ma di sapore sgradevole). Per un effetto che favorisca il sonno puoi utilizzare un estratto idroalcolico, titolato al 4%: bastano 20 gocce prima di coricarti. In caso di sintomi ansiosi persistenti anche durante il giorno, puoi assumere altre 10 gocce prima di ciascun pasto.
Yoga, ricerche condotte dalle università americane di Penn State e di Duke e uno studio pubblicato nel dicembre 2004 sul Journal of Alternative and Complementary Medicine, hanno dimostrato come ansia e attacchi di panico diminuiscano nelle persone che praticano la disciplina dello yoga con continuità.
La pratica delle asana, soprattutto degli esercizi di rilassamento e di respirazione, va a rallentare l’eccitabilità della sostanza reticolare, la parte del cervello che regola la circolazione sanguigna, la respirazione e il ritmo sonno-veglia. Questo rallentamento è in grado di provocare un effetto a catena su tutto il sistema nervoso aiutandolo a ritrovare la calma. È importante imparare a non accelerare troppo la respirazione: l’iperventilazione, infatti, facilita la comparsa di reazioni ansiose perché fa calare troppo la concentrazione di anidride carbonica nel sangue con effetti sull’attività nervosa. Al contrario, la troppa anidride carbonica può far scattare degli attacchi di panico.
• Attenzione a… Ricorda che nessuna pianta deve essere assunta se si prendono già farmaci ansiolitici, sonniferi o antidepressivi, perché potrebbe potenziare (o ridurre) gli effetti della cura. Sconsigliata, inoltre, l’assunzione durante la gravidanza e l’allattamento.
2 commenti
Credo sia necessario sfatare un mito riguardo i disturbi d’ansia.Le terapie che si focalizzano sul sintomo possono farlo sparire, ma non agiscono sulle cause che lo hanno determinato, quindi esso può ricomparire.I sitomi sono “messaggi” dall’inconscio che segnalano un disagio, un malessere che si sta vivendo nel proprio contesto di vita.In questa ottica che è psicodinamica (ossia che va ad osservare e a tenere presente la “dinamica” che agisce nella psiche, la logica con la quale si muove) i sintomi hanno una funzione di “avvertimento”, anche e soprattutto quando l’ansia è patologica.Maggiore è il disagio più forte è il “grido” che viene da dentro, per essere ascoltato ed indurre magari un cambiamento.Dott.ssa Sonia Petroni, Psicologa Psicoterapeuta
Se si “annulla” l’ansia come dice il titolo di questo articolo, si soffocherà quella voce che cerca di esprimersi, perdendo un’ opportunità di consapevolezza e miglioramento.Dott.ssa Sonia Petroni, Psicologa Psicoterapeuta