Dietro “Because the night” si cela il racconto di un’attesa. La lenta, dolce agonia che precede l’incontro con la persona amata. Lo strano solletico alla bocca dello stomaco che ci coglie mentre fingendo di leggere un libro che sembra scritto in aramaico antico, fissiamo il telefono che resta muto troppo a lungo. Deve essersi sentita così la Sacerdotessa del rock, lei però in quanto tale, in quell’ infinito lasso di tempo ha scritto una canzone.

Era  il 1977 ed il pezzo, musicato da Bruce Springsteen, nacque di getto tra le 18 e le 2 di notte. Patti Smith aspettava che Fred “Sonic” Smith la chiamasse. Lo avrebbe poi sposato tre anni più tardi. “Quella sera avevo appuntamento telefonico con Fred”, racconta la Smith, “mi disse che mi avrebbe chiamata alle 18, e io ero in casa ad aspettare. Le ore passavano ma lui non chiamava, diventavo sempre più nervosa anche se non volevo ammetterlo a me stessa. Per passare il tempo, mi guardavo intorno e vidi la cassetta. La presi, la ascoltai. La musica era magnifica. Mi misi a scrivere il testo come in preda a una febbre, e venne fuori l’urgenza amorosa che mi travagliava. Fred chiamò, finalmente, alle 2 di notte. E la canzone era ormai finita”. La cassetta fu il Boss a regalarla. Impegnati nello stesso studio di registrazione – lui con “Darkness on the edge of town” e lei con “Easter” – Springsteen ben presto si rese conto che quella canzone nel suo album stava stretta, decise così di donarla alla collega. Fu subito amore.

 

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