What’s the story? Hong Kong Garden
La storia di Hong Kong Garden potreste trovarla dentro un biscotto della fortuna, uno di quelli che vi regalano al ristorante cinese sotto casa. Il giardino di delizie “Hong Kong” – che in lingua madre significa Porto profumato, scrive Wikipedia – era il take-away di fiducia di Siouxsie Sioux. Rompendo il frollino insapore, al posto di numeri fortunati o vecchi aforismi confuciani si srotolerebbe sotto i vostri occhi il criptico incipit di quella che alla prima stesura, composta da John McKay nel 1977, si chiamava “People Phobia”.
I gruppi di skinhead sono in piena attività e cavalcano l’onda alta che ha riportato a galla una subcultura che questa volta, è meno pacifica di quella nata nel ’68. “Non potrò mai dimenticare il ristorante cinese a Chislehurst, chiamato HK Garden – racconta Siouxsie – ci turbava molto a me ed il mio amico quando andavamo lì e di tanto in tanto gli skinheads arrivavano e allora si metteva veramente male. Questi idioti arrivavano in massa e terrorizzavano i cinesi che ci lavoravano dentro”.
“Harmful elements in the air, symbols crashing everywhere”, scrive nel testo, pieno delle immagini di quegli assalti. “Un modo per dire di lasciarli in pace, sai, una specie di tributo”, continua la cantante, “ricordo che avrei voluto essere come Emma Peel degli Avangers per prendere a calci le teste di tutti gli skinhead, tormentavano senza pietà queste persone solo perchè erano straniere. Tutto questo mi faceva sentire male, impotente, senza speranza”.
Indiscussa icona dark, leader dei Siouxsie and the Banshees ed ancor prima, del “Bromley contingent”, stuolo di irriducibili ed onnipresenti fan the Sex Pistols. I S&B nascono da qui, come tappa buchi del “100 Club Punk Special”, festival organizzato da Ron Watts al “100 Club”. A chiudere il concerto, con tanto di chitarre spaccate sul palco e di rissa nel pubblico, i Sex Pistols di Malcom McLaren.
Siouxsie Sioux e Steven Severin quella sera si propongono come rimpiazzo di una band che non aveva più partecipato. La performance dura pochissimi minuti, sul palco Siouxsie, Severin, il chitarrista Marco Perrini ed un certo John Simon Ritchie alla batteria. Era il 1976. Due anni dopo, l’accattivante Siouxsie e l’androgino Steven, con al seguito la nuova formazione dei Banshees – il chitarrista John McKay ed il batterista Kenny Morris – pubblicano con la Polydor il loro primo singolo “Hong Kong Garden” che si piazza immediatamente al settimo posto della UK Singles Chart. E intanto, il batterista dei Banshees è diventato il bassista dei Sex Pistols.
Il pesante lucchetto si chiude al collo di Sid Vicious ed il resto è un’altra storia.