La poesia nel cinema – Les amants réguliers
Parigi, 1968-’69. François Dervieux è un poeta ventenne sotto processo per aver disertato il servizio militare. Frequenta un gruppo di amici e artisti che vivono in casa di Antoine, un ricco giovane che ha ereditato soldi e casa, discorrendo di arte e fumando oppio. Qui incontra Lilie, una scultrice che si occupa di politica e lavora in fabbrica. I due iniziano a intrattenere una relazione sentimentale e vanno a vivere insieme, fin quando la ragazza deciderà di trasferirsi negli Stati Uniti al seguito di un artista affermato, troncando la sua storia d’amore con François.
Mi manca il riposo
la dolce spensieratezza
che fa della vita uno specchio
dove gli oggetti si dipingono un istante
e sul quale tutto scivola.
Alfred de Musset
In realtà si tratta di una battuta teatrale in forma di componimento poetico autonomo: «Il me manque le repos, la douce insouciance qui fait de la vie un miroir où tous les objets se peignent un instant, et sur lequel tout glisse.»
(«Mi manca il riposo,la dolce spensieratezza che fa della vita uno specchio dove gli oggetti si dipingono un istante, e sul quale tutto scivola»).
Essa viene in realtà pronunciata da Coelio rivolgendosi a Octave nella pièce Les Caprices de Marianne scritta nel 1833 da Alfred de Musset.
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