Piccolo migrante
E tu sei lì, sull’onda lunga che svuota le viscere invece che su un cavallo a dondolo. Colpi di tosse a un centimetro, l’acqua della stiva alle caviglie, odore di legno e feci. Un buio più buio della mezzanotte, quasi a rimpiangere le mitraglie.
“Capitano, mio capitano!” sussurri spaventato.
L’uomo dell’isola felice col suo naviglio fantasma ha dimenticato il tuo nome. Anche la mamma tossisce, il suo petto magro tuona come le bombe al fosforo. E ti scioglie il cuore.
“Chissà Yussef..”- pensi. Non lo vedi dal giorno della partenza. Sbucciavate insieme fichi e pistacchi, prima. Prima di tritolo e macerie. Prima dei corpi smembrati per le strade. Ti manca la tua cagnolina, anche. Avresti tanto voluto portarla sull’isola: ti hanno raccontato che si mangia tutti i giorni e nel cielo non ci sono le scie dei caccia. Lei non avrebbe più abbiato così forte.
“Capitano, mio capitano…” pensi sospirando.
L’uomo è sotto le stelle a fare i conti. La barca è troppo pesante. Passi sul soffitto, frettolosi come ratti. Il mare schiaffeggia le pareti e le persone diventano biglie. Da un lato, poi dall’altro,tutti ammassati. Ti stringi forte al collo della mamma mentre la sua mano ti preme forte la nuca.
“Capitano, mio capitano…che succede?” chiedi senza parlare.
L’acqua arriva alle ginocchia. Un uomo prende a pugni la botola serrata. Yussef sta piangendo, lo senti: è lì da qualche parte ma non si vede niente. Forse non è Yussef, ma un altro bambino di cinque anni. Yussef forse è caduto in mare. Piangi. Anche la mamma piange.
“Capitano, mio capitano…” singhiozzi tra le lacrime.
L’uomo è sul teaser, già lontano: c’è qualcuno che lo aspetta. Tu non lo sai, come potresti saperlo? La furia delle onde scuote il battello e grossi bulloni arrugginiti saltano dalle guide. Le persone diventano animali, mentre il mare spalanca le fauci. Sale e grida, nel gelo liquido, nero e infernale come un merlo azzannato. La barca si rovescia e scivoli via dalle braccia della mamma.
“Capitano, mio capitano…perché?” la tua ultima parola.
Delia Cardinale