Casa Museo Mazinger Wonder Worlds

È nato da pochi mesi a Tavernelle Lunigiana (provincia di Massa Carrara) il primo museo italiano dedicato a Mazinga Z, la Casa Museo Mazinger Wonder Worlds. Colori Vivaci ha intervistato il fondatore, Gianluca Mura, 40enne architetto milanese con una passione insospettabile per i robottoni giapponesi.

Come ha avuto l’idea di questo museo?

Tutto è cominciato con una mostra che si è tenuta a Treviso, nella Casa dei Carraresi: Giappone, dai Samurai a Mazinga. C’era esposta anche una grande statua in plastica di Mazinga Z, realizzata dal maestro Emilio Cinquini e alta 3,5 metri. Quando ho saputo che dopo la mostra sarebbe stata dismessa, ho voluto assolutamente acquistarla. Da lì è nata l’idea di un museo.

Ci racconta quand’è nato Mazinga Z?

La leggenda vuole che una mattina dei primi anni Settanta il maestro Nagai si trovasse imbottigliato nel terribile traffico di Tokyo e immaginò cosa sarebbe accaduto se alla sua vettura fossero spuntati degli arti con cui muoversi, scavalcando gli altri mezzi. Quindi la prima versione di Mazinga Z era un’auto con due braccia e due gambe! Mazinga è stato il primo vero robottone, dopo di lui ne sono venuti tantissimi altri: Atlas Ufo Robot, Jeeg, Daitarn 3, Trider G7, Gundam, ecc.

Qual è la sua arma preferita di Mazinga Z?

Be’, il Raggio Termico: le due piastre rosse sul petto di Mazinga sprigionano un’onda di calore in grado di sciogliere anche i metalli più resistenti! Ma è fortissimo anche il Pugno Atomico!

Come hanno reagito famiglia e amici a questa insolita passione?

All’inizio c’è stato molto stupore nella mia famiglia. Alla fine, però, l’hanno tollerato e adesso mi supportano.

Quanto ha speso per accumulare tutti i suoi reperti?

Questo non posso rivelarlo pubblicamente, ma sono stati soldi ben spesi.

In Giappone Mazinga Z insieme a Gundam è il top dei robot giganti, ma in Italia siamo più affezionati ad altri robottoni come Goldrake. Perché questa differenza?

Effettivamente in Italia sono più amati altri robottoni di Go Nagai, come Atlas Ufo Robot o Jeeg. Questo è dovuto al fatto che da noi Mazinga Z è stato trasmesso parzialmente e censurato, limitandosi ai primi 51 episodi.  Solo adesso sta andando in onda su Man-Ga l’edizione integrale di tutte le 92 puntate, che permette anche di comprendere meglio la continuità della serie col Grande Mazinga.

Che cosa ne pensa dei mecha di ultima generazione, da Evangelion in poi?

Sono affezionato ai cartoni animati che erano trasmessi negli anni 80 e 90, che per me conservano un’aura mitica perché legati alla nostra infanzia e adolescenza, ma sono anche molto attento alle nuove generazioni dei Super Robot e alle loro storie affascinanti del XXI secolo.

Ha seguito le evoluzioni successive di Mazinga come Mazinkaiser?

Sì, Nagai ha creato numerosi remake dei suoi eroi anni 70, che sono assolutamente interessanti come evoluzione del pensiero e dello stile dei Super Robot e saranno quindi assolutamente inclusi nella collezione del Museo.

Nel museo sono esposti solo oggetti che riguardano Mazinga Z?

No, assolutamente: c’è anche molto materiale che riguarda Gundam e tanti altri robottoni. Più in generale ho collezionato memorabilia che riguarda i manga, la fantascienza (fra i quali la collezione su Guerre Stellari) e videogiochi. C’è anche una sala con personaggi virtuali interattivi, come Takuya la mascotte manga del museo, un paradiso per i nerd. La Casa Museo Mazinger Wonder Worlds è un museo e parco tematico, il cui obiettivo è documentare la cultura dei manga e le arti digitali.

Come e quando è possibile visitare il Museo?

Il museo è visitabile nei weekend su appuntamento. Invito tutti gli interessati a contattarmi tramite

la pagina Facebook:  https://www.facebook.com/Casa-Museo-Mazinger-Wonder-Worlds-875177195887114/ e dal sito web http://museomazinger.artsmachine.org.

1 commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*