Il tifoso, l’arbitro e il calciatore
Episodio “Il tifoso” (con Pippo Franco, Gigi Reder) regia di Pier Francesco Pingitore 1982
Bazzettone: Ma er da magnà è compreso?
Sor Memmo: Tutto compreso! Che vòi magna’?! Er caviale co lo champagne, che voi? I facioli co e cotiche, che voi? Un pezzo de cacio che voi? Oooooh! Ma che te credi?! Noi domenica annamo ‘n guera! Questo pensa a magnà. Domenica nun se magna, se combatte! Damme sti sordi, damme! [prende i soldi] hai capito che se combatte? Oh me raccomando alle otto precise qua, co le armi.
Bazzettone: Che armi?
Sor Memmo: Come che armi? Tutto! Bombe, razzi, petardi, fumoni, hai capito? I napoletani so armati fino ai denti sà? C’hanno pure e rampe de lancio che hanno fregato a quelli della NATO!
Bazzettone: Io me porto pane e cicoria, sarvo ognuno!
Amedeo è un tifoso romanista, figlio del titolare del Bar Forza Lupi e fidanzato con Patrizia, la figlia del commendator Pecorazzi, proprietario dell’azienda in cui lavora. Per ingraziarsi il futuro suocero, acceso tifoso laziale (tanto da farsi negare al telefono con Giulio Andreotti e installare nei bagni della ditta della carta igienica di colore giallorosso), si finge tifoso bianco celeste.
Con qualche escamotage (fa credere al suocero di essere rimasto orfano di padre in seguito ad un risultato sfavorevole della Lazio o dice al padre di non poter venire a una trasferta della Roma perché preso da impegni di lavoro, consistenti poi nell’assistere agli incontri casalinghi della Lazio) Amedeo riesce sempre a non farsi scoprire dal padre cardiopatico (che potrebbe quindi morire se sapesse che il figlio fosse laziale) e dal suocero (che, scoprendolo romanista, lo licenzierebbe in tronco e gli negherebbe la mano della figlia, tra l’altro scopertasi incinta), fin quando non viene organizzato un derby per beneficenza.
Dopo aver tentato di declinare l’invito del suocero e del padre ad assistere alla partita, durante l’incontro Amedeo tenta di essere presente sia in curva nord, sia in curva sud fingendo di allontanarsi per dei problemi intestinali e, durante il tragitto tra i due settori, cambiandosi d’abito girando la giacca. A forza di percorrere di corsa lo spazio tra le due curve Amedeo si affatica e si confonde con il risultato che, in seguito ad un rigore segnato dalla Roma all’ultimo minuto, esulta nella curva sbagliata e viene inseguito dai laziali inferociti. Individuato dal gruppo di tifosi del padre, Amedeo viene picchiato anche da loro credendolo laziale e da lì si scatena una zuffa da cui lo salva la fidanzata. Durante la fuga, discutono sulla possibilità di battezzare il figlio romanista o laziale: la successiva nascita di due gemelli metterà tutti d’accordo.
Fonte:
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_tifoso,_l%27arbitro_e_il_calciatore