Quel che resta
Il relitto
Il relitto del Titanic venne localizzato nel 1985 da alcuni oceanografi francesi ed americani a circa 3800 m di profondità. L’esplorazione che seguì consentì uno studio approfondito dello scafo: le sostanze organiche come i cibi e i corpi furono eliminate dagli organismi marini, mentre le ossa furono dissolte dal lungo tempo in permanenza nell’acqua salata. Un’altra spedizione più commerciale che scientifica, consentì di riportare in superficie diversi pezzi tra cui porcellane, attrezzature della nave e gli effetti personali dei passeggeri come i loro capi di abbigliamento o altro, rimasto intatto per più di 80 anni sul fondale marino. Questi reperti sono custoditi al Museo Marittimo Nazionale di Greenwich dove all’uscita della mostra si possono acquistare oggetti banali con la sagoma del transatlantico. Molti non sono d’accordo sull’usare ai fini commerciali una sciagura di tali proporzioni. Questi furono gli stessi dubbi che Robert Ballard, uno degli oceanografi ebbe; infatti appena riemerso in superficie aveva detto: “Il Titanic era stato trovato e visitato con rispetto. Avevamo finalmente messo “a riposo” la famosa nave, o semplicemente aperto una nuova era di speculazioni sul suo destino e di tentativi di saccheggio della sua profondissima tomba?”. Infatti li sotto non c’è solo l’idea di poter controllare la natura ma soprattutto la tomba delle 1500 e più vittime del naufragio.
Alcune foto:
La prua
Un’ elica
Un’altra foto della prua
Il ponte
Ulteriori approfondimenti su http://www.titanic.altervista.org/relitto-foto.htm
[In evidenza il cherubino della Grande Scalinata di 1 Classe che ritorna in superficie durante la spedizione del 1987.]