Conoscevo il gesto per restare vivo
Adesso sono cresciuto
Bambino
ho vissuto piacevolmente
il riso sfrenato tutti i giorni
il riso sfrenato veramente
e poi una tristezza talmente triste
qualche volta tutti e due contemporaneamente
Allora mi credevo disperato
Insomma mi mancava la speranza
non avevo nient’altro che la vita
ero intatto
ero contento
ed ero triste
ma non fingevo mai
Conoscevo il gesto per restare vivo
Scuotere il capo
per dir no
scuotere il capo
per non far entrare le idee delle persone
Scuotere il capo per dir no
e sorridere per dir sì
sì alle cose e agli esseri
agli esseri e alle cose da guardare e carezzare
da amare
da prendere o lasciare
Ero com’ero
senza un pensier mio
E quando mi occorrevano le idee
per compagnia
io le chiamavo
Ed esse venivano
e dicevo sì a quelle ch’eran gradite
le altre le buttavo
Adesso son cresciuto
e le idee anche
ma son sempre delle grandi idee
delle belle idee
delle ideali idee
Ed io rido sempre loro in faccia
Ma esse mi aspettano
per vendicarsi
e divorarmi
un giorno quand’io sarò stanchissimo
Ma all’angolo di un bosco
le aspetto anch’io
e taglierò loro la gola
e spezzerò loro l’appetito.
Poesia tratte da: Jacques Prévert – Poesie (Ugo Guanda editore, Parma, 1970)
(Traduzione di Gian Domenico Giagni)