Libere contemplazioni
Lo spettacolo andava in scena ogni volta che usciva da quell’ufficio senza finestre. Il sipario s’alzava con l’apertura del portone e le piccole barche facevano capolino nel teatro del mare.
In genere non si fermava a guardarlo, se non per un istante e con gli occhi depressi di chi non riesce a godere perché ha ancora dentro il rumore delle tante storie infami ascoltate.
Quel giorno però, complice il senso di liberazione offertole dalla prospettiva delle prossime novantasei ore di ferie, decise di restare a catturare un po’ di quella gratuita bellezza.
Strappò via la cataratta, intinse le iridi nel celeste acqueo e rimase in contemplazione fino a riappropriarsi della felicità del vivere.
Roberta Zambetta