Mollare la presa
Lasciar andare è un’arte del vivere.
Come tutte le arti è una cesellatura di gesti e attitudini, anche mentali, e la sintesi di una costosa intelligenza emotiva.
Quante volte ci aggrappiamo alle cose, agli eventi, alle persone, alle fragilità in modo ottuso? Fa male. Qualcosa tira. Vuole andare e noi la tratteniamo.
Capita che gli eventi ci chiedano di lasciar andare persone care, situazioni, decisioni. Dover mollare la presa può significare uno strappo violento da qualcosa che abbiamo trattenuto con forza, oppure una dolce deriva dopo aver capito che occorre solo allargare la mano. O ancora una lenta consapevolezza che arriva dopo una sofferenza senza nome o con tanti nomi.
Mollare la presa non è un’ azione facile, né gratis. Ha un suo prezzo. Costa cari quattrini d’anima, e richiede di investire delle forze.
Quanto, trattenere qualcosa è solo il riflesso incondizionato di un’ansia di controllo che è diventata una prassi? A volte le cose hanno bisogno di fare i loro passi senza il nostro intervento. Di fluire nella loro calma, con i loro tempi, con le loro curve.
Lasciar andare è un atto di libertà verso altre possibilità.
Al contrario, tentare fino allo sfinimento può essere ottuso, e renderci esseri molto infelici. Occorre intelligenza anche per capire se stiamo ripetendo le stesse dinamiche, se le nostre tentate soluzioni ai problemi si somigliano troppo tra loro, e capire che se sono state inefficaci occorre ripensare ai come. Le situazioni della vita a volte hanno bisogno di un diversivo, e un gesto furbo e audace allo stesso tempo può essere di star fermi a vedere che piega gli eventi prendono nella loro corrente, senza di noi. Ma star fermi davvero, però, imparando la saggezza di quando è bene non intervenire.
Mollare la presa non è fallire.
E non è nemmeno concedersi un’altra possibilità.
A volte l’altra possibilità sta proprio dietro ciò che dobbiamo lasciar andare.
Una possibilità che è davvero ALTRA.
“Esiste l’idea che se abbiamo sofferto abbastanza a lungo per qualcosa di sbagliato, ciò non può più essere sbagliato. Allora lo giustifichiamo, invece di ammettere che è proprio ora di separarcene.”
Bert Hellinger
foto: Fabio Pomponio
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