Mother!, è un film di Aronofsky, che ha prodotto nel 2008 il famoso Requiem for a Dream.

In tutti i suoi lavori, opera sul corpo: mette un personaggio in uno spazio e trasforma la scena e la storia in un cerchio della tortura, lavorando il corpo come teatro plastico di ossessioni.

E’ un film-sogno dove il genere umano è sotto accusa: dove stiamo andando? che stiamo facendo della nostra casa (la terra)? delle nostre opere?

Brutale quanto ricco, stordisce e disorienta dalla prima all’ultima scena, sgomenta fino allo stordimento.

Ma i punti luce sono assoluti a mio avviso: il faro puntato sui nostri rapporti sociali, sull’ipocrisia, sul bisogno delle storie degli altri, sul non rispetto, sul maschilisimo, sulla sudditanza, sulla cecità.

Rivediamo in questo sogno allucinato i Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello che nel corso del film si moltiplicano per diventare una moltitudine, il simbolo di tutta l’umanità.

Questo film non è passeggiata, è piuttosto discesa negli inferi dei sogni e delle paure.

Al contrario di tanti pareri negativi che ho sentito, io lo consiglio.

Fa riflettere.

Annalisa Falcicchio

[Immagine: Darren Aronofsky, Mother!, 2017 (db)]

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*