Il processo creativo di Edward Hopper
“L’opera è l’uomo. Una cosa non spunta dal nulla.”
Edward Hopper
…..Dallo schizzo all’opera finita. E dalla mente alla tela, passando per l’emozione. Ecco come nascevano le opere di Edward Hopper, uno dei pittori più amati di tutti i tempi …
Lo statunitense Edward Hopper, ritenuto il miglior pittore realista americano del XX secolo, è noto per aver ritratto la malinconia e la solitudine della società del suo tempo focalizzando la sua attenzione soprattutto sui solitari. Nella maggioranza dei suoi quadri si nota una ripetizione degli stessi soggetti: scenari urbani desolati, case isolate vicino a una ferrovia o affacciate sul mare, distributori di benzina deserti, scorci notturni di città, interni di alberghi o di bar. Il soggetto preferito da questo grande artista, che trascorre gran parte della sua vita a New York, è la solitudine. Per raggiungere tale scopo, Hopper ritrae figure immobili, spesso isolate: donne che guardano fuori dalla finestra, o in attesa di un treno, o profondamente immerse nella lettura. Quando dipinge più di una figura, si limita ad accostare pochi personaggi che, pur essendo gli uni accanto agli altri, non interagiscono tra loro; ogni protagonista del quadro sembra un’isola accanto ad un’altra isola. Vicini fisicamente, ma distanti con la mente. Esseri umani incapaci di comunicare e chiusi dentro grandi spazi vuoti. Consumano il loro pasto in solitudine o rivolgono lo sguardo verso una direzione diversa da quella di colui che potrebbe essere un interlocutore. Anche ai nostri occhi, ipnotizzati dalla visione di figure umane enigmatiche, non resta che immaginare la direzione dei loro sguardi che, talvolta, sembrano oltrepassare i confini del quadro. Le scene, immobili e realizzate con colori vivaci e brillanti, ma volutamente prive di calore, suscitano una sensazione di inquietudine e di disagio: ogni relazione umana appare impossibile, sebbene si respiri un’aria di attesa. Il forte contrasto tra luce e ombra contribuisce ad accrescere quel senso di mistero che avvolge le opere di Hopper.