La pelle protegge i muscoli.

Il cranio protegge il cervello.

La gabbia toracica protegge il cuore.

Il nostro corpo è stato creato per funzionare alla perfezione e quando il meccanismo si inceppa si corre ai ripari, si interviene prontamente, le ossa si steccano, le ferite si ricuciono, gli organi si trapiantano.

E’ vero, le cicatrici rimangono.

Ma a volte vengono sfoggiate come trofei, altre volte nascoste sotto i vestiti, diventano motivo di orgoglio, oppure di vergogna, in ogni caso raccontano una storia, che difficilmente si può evitare di raccontare.

Il nostro organismo è un sistema perfetto in cui nulla è lasciato al caso,ma cosa accade quando i pericoli sono più subdoli?

Chi ci protegge dagli attacchi invisibili, quelli che non causano ematomi, che non producono fratture, che non si limitano a lasciare tumefazioni?

Eppure capitano degli scivoloni insidiosi, degli urti inaspettati, così forti da abbattere le radici più solide.

Proviamo a rialzarci ma la memoria della caduta continua a rendere i nostri passi insicuri.

A volte è l’anima che si spezza e non esiste ingessatura che possa calcificarla.

Ci sono eventi che provocano ferite così profonde che continuano a sanguinare nell’indifferenza generale, fino a lasciarci esangui, sfiniti, incapaci di qualunque cicatrizzazione.

E’ come se di fronte alla vita fossimo Senza Pelle.

Privi di uno strato protettivo, con i tessuti, i muscoli, le ossa esposte ad ogni attacco. Carne viva, scoperta ed indifesa.

Siamo corpi senza corazza, sensibili e ricettivi, con i nervi scoperti e i capillari pulsanti, in cui affonda la lama e il dolore è inevitabile.

Mi chiedo se riusciremo mai a proteggerci.

Mi chiedo se forse non sia meglio così…

Nicla Gadaleta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*