Coraggio
Quante volte avrei voluto avere più coraggio.
Il coraggio di immergermi nella profondità delle cose da capo a piedi.
Il coraggio di quelle cose che non posso toccare con le mani, né vedere con gli occhi, che sono una scommessa. Probabilmente a volte ne ho avuto fin troppo, altre volte per nulla, altre ancora ho dovuto tirarlo fuori per forza. Il coraggio di fare una sorpresa.
Mi rendo conto che ne serve parecchio. Il coraggio di sentirmi elettrizzata e curiosa mentre il sipario si spalanca sul palcoscenico di uno spettacolo dal titolo mai sentito prima, che è stato un regalo e non ho scelto da sola. Il coraggio di un abbraccio, di un bacio.
Alcune volte, in bilico sul trampolino della mia esitazione, mi sono chiesta se, mi sono chiesta come, mi sono chiesta perché e ogni domanda, seppur valida, alla fine risultava superficiale.
Il coraggio di partire.
Il coraggio di passeggiare da sola e di farlo in compagnia.
Chissà se poi il coraggio è una qualità istintiva o se è il raccolto di infiniti imprevisti e chissà se poi è proprio una qualità.
Il coraggio di guardare un risultato tanto atteso, il coraggio delle scelte, di prendere l’iniziativa.
Il coraggio di non sapere, perché spesso è audace proprio un’ammissione, una consapevolezza.
Il coraggio di un errore, di un rischio più grande anche di me.
A volte è troppo autentico, costa troppo.
Il coraggio di lasciarmi scuotere l’anima dall’arte, quando parla un po’ di me e mi guarda dentro.
Il coraggio di risvegliare ciò che è assopito da tempo.
Il coraggio di iniziare qualcosa, ma anche di portarla a termine.
Il coraggio di suonare il campanello di una porta su cui manca l’etichetta col nome del residente.
Il coraggio di dare fiducia, pur sentendomi vulnerabile.
Il coraggio delle parole, quando sanno essere per me carezza e schiaffo allo stesso tempo.
testo di Ilaria Daddario su Per chi ama leggere e per chi ama scrivere, gruppo Facebook di Colori Vivaci Magazine fotografia di Annalisa Falcicchio