Mi piace pensare che ciò che ha determinato l’evoluzione dell’uomo differenziandolo dai primati sia stata la sua capacità di porsi domande.

Certo è indubbio che a tale capacità non corrisponde un’altrettanta prontezza nel formulare le risposte, ma del resto non si può pretendere tutto dalla natura, che notoriamente è sempre parca nell’elargire i suoi doni.

Attenzione, non sto solo parlando delle grandi domande esistenziali che hanno impegnato frotte di filosofi per secoli, e neanche solo degli interrogativi che hanno spinto scienziati a lambiccarsi il cervello e a regalarci invenzioni come la penicillina, la lampadina, il telescopio, i contraccettivi o google maps.

No intendo quelle domande semplici, che compaiono improvvisamente nella testa appena sveglia, oppure che si rivelano all’improvviso, mentre stai guidando o mentre ti fai la ceretta.

Inezie, piccoli lampi improvvisi che scompaiono con la stessa velocità con cui si sono manifestati.

Tipo: quale essere maligno ha inventato palla avvelenata?

Sarà stato una vera carogna. Se non ve lo siete mai chiesto sicuramente non eravate dei bambini presi di mira dalle pallonate e magari anche portatori di occhiali.

O ancora: perché mai al casello dell’autostrada il resto è sempre in monetine, possibilmente di 20 o 10 centesimi?

Puntualmente finisci per metterci tre ore a raccoglierle tutte, con la cintura di sicurezza che ti sega il collo, l’ansia che la sbarra si chiuderà esattamente quando tu deciderai di ripartire e immancabilmente una o più monetine ti sfuggiranno dalle mani e cadranno inesorabilmente sull’asfalto, arricchendo per sempre il tesoro nascosto di Società Autostrade.

Una delle più assillanti per me è: Perché nessuno comprende che la mattina non si dovrebbero svolgere attività che richiedono l’impegno di più di un neurone?

Io credo fermamente nel fatto che prima delle 12.00 di mattina, il mondo debba basarsi sulle semplificazioni, perciò al massimo dovremmo permetterci conversazioni monosillabiche che non richiedano un investimento celebrale eccessivo.

Perché è sempre necessario giustificare agli altri le proprie scelte di vita?

Perché quando mi sveglio la mattina i capelli sono perfetti, poi esco di casa e sembra che abbia un’insalata in testa?

Perché c’è gente che mangia il gelato al gusto zuppa inglese?

Chi ha inventato il cartello “tutte le direzioni”? sicuramente un sadico.

Perché quando il dente duole la lingua batte esattamente in quel punto?

Solitamente sono domande che rimangono senza risposta.

Ma forse ciò che conta è porsele, non necessariamente dissolvere il dubbio.

Sono sicura che il continuare ad interrogarsi, sia ciò che ci rende vivi.

Al di là della pregnanza delle domande, probabilmente spesso si tratta di piccolezze, di semplici e insignificanti quesiti,  è la curiosità che ci muove, che ci costringe al confronto.

Soprattutto è la curiosità che non ci fa correre il rischio di diventare statue bloccate nelle proprie marmoree convinzioni, immobili sulle proprie certezze, senza avere la possibilità di trovare risposte per potersi porre nuove e innumerevoli domande.

Nicla Gadaleta

immagine tratta da “2001 Odissea nello spazio”

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