Lolita
Il professor Humbert quando aveva quattordici anni visse un amore intenso, che lo segnò profondamente. Alla morte di Annabel la cercò in ogni altra donna che dal quel momento in poi avrebbe conosciuto. Dal primo quadro del film, ambientato nell’anno 1924 a Cannes, al momento in cui Humbert appare in treno in procinto di scendere per recarsi da amici a Ramsdale nel New England (1947) soltanto pochi fotogrammi. Il tempo della sua giovinezza e quello dell’età della ragione si danno la mano su un ponte che dura pochi attimi, per far spazio ad un carattere ormai definitivamente adulto. Il professor Humbert è ora professore di letteratura francese, si reca da amici a Ramsdale, per lavorare durante il periodo estivo su un manuale per studenti americani. Soltanto 30 dollari al mese per un appartamento nel New England, ben ammobiliato e in un’ottima zona; inizialmente Humbert è restio ad accettare l’esigua pigione, ma vede una ragazzina di 13 anni, sdraiata sul prato che legge un magazine, completamente inzuppata dell’acqua che proviene dall’inacquatore. Il suo vestito è pregno, le sue forme di adolescente ignara del suo stesso fascino sono del tutto intuibili e ammirabili. Questo spinge Humbert a restare. Sin da subito Humbert è ammaliato dalla bellezza di Dolores, ciò che lo ha spinto a restare in quell’appartamento è un’infatuazione dolce e violenta allo stesso tempo, qualcosa che bisogna respingere o accettare. Accettarla significa nasconderne le conseguenze agli occhi censori del mondo adulto. Humbert è al lavoro nella sua stanza, osserva Dolores nei suoi momenti adolescenziali di ribellione alla figura materna e al mondo adulto in generale. La madre, Charlotte, le ricorda di rifare il letto, di lavarsi i capelli, cerca di formarla in maniera quanto più morale possibile. Inizialmente c’è la possibilità che si crei un triangolo nel film, Charlotte, ha una cotta per Humbert, che non ricambia. Accetta, suo malgrado, di sposarla, diventando così padre e amante di Dolores. Per evitare i suoi doveri coniugali somministra a Charlotte, pesanti sonniferi, sicuro che l’unica di cui è innamorato è la ragazzina. Charlotte scopre l’abitudine di Humbert leggendo il suo diario, poco dopo muore suicida buttandosi su un auto. Ora Humbert è libero di amare Dolores, il rapporto che si viene a creare tra loro due è quello di padre protettivo-amante e figlia. Da una parte infatti Humbert, si preoccupa del comportamento di Dolores al campeggio, dove è stata spedita dalla madre prima del matrimonio, Dolores ha avuto un rapporto con un certo Charles, dall’altra è geloso di non essere stato il primo corruttore consapevole di un’anima innocente. Humbert è padre quando iscrive Dolores ad una scuola con un certa educazione, quando non le dà più di un dollaro a settimana, quando la protegge dalle incursioni di Mr. Clare Quilty; è amante quando in cambio della partecipazione alla recita o per avere un dollaro in più in paghetta accetta una pratica di sesso orale. Humbert e dolores viaggiano, si influenzano a vicenda, Humbert (Jeremy Irons) è anche bambino e folle proprio per influenza della sua amante. Io l’amavo questa Lolita pallida e contaminata oppure Io muoio se tu mi tocchi, sono queste le fragilità di un uomo maturo che crolla davanti alla tenerezza della sua ninfetta, che rimanda il suo ingresso nel mondo accademico, convinto che la sua diversità dalla vita reale sia incolmabile e che la vera gioia è Lolita. Un personaggio negativo appare più volte nel film, è Mr Clare Quilty, un uomo di lettere appassionato di ragazzine ed erotismo. Convince Lolita a venire con lui assicurandole una vita più agiata. Per tre anni Humbert non vede Dolores, riceve una lettera in cui lei dice di essere sposata, di aspettare un bambino e di aver bisogno di soldi. Humbert è convinto che il suo nuovo marito sia Mr. Quilty, invece è un uomo qualunque, non è il vero colpevole. Dopo tre anni Lolita è sulla soglia della sua nuova casa, con una forma un po’ meno aggraziata, data la sua gravidanza, ma sempre affascinante per Humbert. In lei vede ancora quel diavoletto con le treccine che tempo addietro lo aveva inchiodato al suo destino, di peccatore. Un adulto colpevole di aver corrotto un innocente, di aver indotto al suicidio sua moglie, di aver assassinato l’autore dell’errore più grande, Mr Quilty. Humbert uccide Mr. Quilty, che ha attirato a sé Lolita e l’ha messa incinta. Humbert muore in carcere nel 1950, lo stesso anno in cui la piccola Lolita, inadatta alla vita reale dei debiti, degli approfittatori, della violenza sessuale, muore di parto, nel giorno di Natale.
Giovanni Sacchitelli