#AnotherPuglia – San Pietro in Bevagna
Sono arrivato a San Pietro in Bevagna da solo, con una tenda e un materassino nel bagagliaio, e una piccola speranza – che purtroppo non si è tramutata in realtà – in tasca. Il tragitto per raggiungere il campeggio diceva molto di ciò che avrei trovato una volta giunto a destinazione: dopo essermi lasciato alle spalle Taranto e Grottaglie – ultimi avamposti di un certo traffico – ho percorso più di mezz’ora di provinciali disperse fra gli ulivi o le campagne brulle di rocce, sterpaglia e fichi d’india, incrociando pochissime auto e attraversando piccoli centri abitati che sembravano addormentati: forse preda di un incantesimo, forse la trasposizione nel sud Italia dei messicani da cartone animato, che fanno la siesta sotto il sombrero.
Cercavo qualcosa di ben preciso: una spiaggia con una densità sostenibile di turisti, il bel mare e la possibilità di distaccarmi da certi pensieri ricorrenti e stressanti. Ecco: la prima cosa che mi vien da dire, a proposito di questa località a cavallo fra le province di Taranto e di Lecce – nel cuore del Salento meno rinomato – è che se cercate qualcosa del genere, ma non volete rinunciare a poter postare anche voi una sequela di fotografie su Instagram con l’hashtag #WeAreInPuglia, per poter dimostrare al mondo di esserci stati anche voi, quel tratto di litorale jonico è il posto giusto.
Il mare appare più o meno così, quindi sul vostro profilo social starà benissimo.
Ma ciò che ha da offrire il paese va ben oltre le spiagge lunghe, larghe e relativamente poco affollate che si estendono per chilometri, in una direzione e l’altra. Già, perché quello che mi aveva attirato a San Pietro in Bevagna era l’aver letto del fiume Chidro, un breve e limpidissimo corso d’acqua che sfocia in mare, in un punto in cui la spiaggia ha un fascino tutto particolare, appena all’ingresso del centro abitato, venendo da sud. Ci ho messo una decina di minuti a trovare il coraggio di tuffarmi dal ponticello di cemento della chiusa, raggiungibile attraverso un percorso non ben segnalato fra canneti e macchia mediterranea.
Prima di me, una lunga fila di ragazzini del posto si lanciavano senza alcuna remora, e impattavano il corso d’acqua urlando per l’eccitazione e il contatto gelido. Alla fine ce l’ho fatta, e il Chidro mi ha accolto e trascinato subito verso il mare, con la sua corrente molto forte, contro la quale ho dovuto nuotare per guadagnare di nuovo la riva. Acque gelide e limpide. Una carezza ritemprante al corpo e all’anima. Percorrendo il vialetto a ritroso si torna alla spiaggia, in un punto non lontano dalla foce. La zona in cui il fiume si tuffa in mare è un altro posto dove vale la pena fermarsi: una lingua di sabbia si incunea fra l’acqua salata e il corso d’acqua dolce, entrambi limpidissimi.
Risalendo la corrente del fiume si passa sotto il cavalcavia della litoranea e ci si ritrova in un punto in cui il ruscello diventa abbastanza profondo da permettere tuffi acrobatici da un vecchio trampolino di legno che sembra dimenticato lì da chissà quanto. Nuotare controcorrente è un’impresa non da poco: ci ho provato, in compagnia di un’amica esperta nuotatrice, ma abbiamo percorso solo una decina di metri, alla fine dei quali eravamo belli stanchi. Ma soddisfatti.
Per il resto, il paese e i suoi dintorni sembrano rimasti fermi agli anni ’80: quasi nessun lido – la maggior parte del litorale è lasciato alla libera balneazione – pochissimi bar, nessuno costruito direttamente sulla spiaggia. San Pietro in Bevagna non è un posto dove trascorrere le vacanze se desiderate movida, discoteche e locali alla moda, ma ha da offrire qualcosa di molto più selvaggio e incontaminato: la bellezza. L’attrattiva maggiore che si trova nel centro abitato è la chiesetta dedicata al santo che da il nome al paese, costruita a ridosso di una torre di avvistamento come fosse un paguro in procinto da uscire dal proprio guscio.
Da lì ci si inoltra in una pineta fitta e ombrosa a ridosso del mare, dove ci si può perdere, rilassare, fare yoga, fumare erba o nascondere dagli sguardi indiscerti insieme a un ragazzo o una ragazza, a seconda di quale sia il vostro sesso e i vostri gusti al riguardo.
Vi ho convinti a passare qui almeno un weekend?
Se così non è, beh, secondo me sarà peggio per voi.
Testo e fotografie di Manlio Ranieri
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