Da quanto vivi con me?
Mi alzo tutte le mattine alla stessa ora. Sorseggio con gusto il mio caffè rinvigorente giovando della mia indipendenza affettiva e vado a lavarmi i denti. Nel mio bagno c’è qualcuno. L’ho intuito vedendo tutti gli asciugamani per terra. Qualunque cosa si stia nascondendo sotto di essi mi fa paura, lo ammetto.
– Chi sei ?- domando con voce autorevole.
L’essere si arrotola nell’asciugamano.
– Sono Il tuo fallimento. – risponde.
– Cosa?- rido di gusto.
Vorrei strappargli di dosso quel dannato cencio e mostrargli l’uomo di successo che ha innanzi a sè. Poi mi blocco: temo cosa possa nascondersi all’interno.
– Cosa vuoi ?- lo incalzo.
– La tua consapevolezza. – risponde.
Fingo indifferenza alle sue parole e mi lavo i denti. Ora però mi occorre l’asciugamano. Mi getto su di lui, che senza resistenza me lo lascia prendere. Lo osservo. Ha la testa piccola ma i dettagli del viso ben curati. Un corpo muscoloso e un pene inerme, pressoché inutile. Cazzo! E’ la mia caricatura.
– Da quanto vivi con me? – gli domando.
– Da quando hai allontanato i tuoi rapporti veri, forse più umili rispetto a quelli che frequenti ora, ma reali. –
Rifletto. Vado in camera mia. Infilo una tuta.
– Riportami alla felicità. – gli ordino.
Lui spalanca la bocca, mi fagocita.
Osservo la mia immagine allo specchio. Non sono né bello ne’ brutto. Sono vero. Mi sdraio, conscio che il giorno seguente mi sarei licenziato, e avrei ritrovato me stesso con i miei vizi e le mie virtù.
Uno scritto di Mirca Ferri per il corso di scrittura creativa on line Inchiostri dall’assurdo, condotto da Antonella Petrera per Colori Vivaci Magazine. Partecipa anche tu al prossimo corso on line!
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