Dialoghi semiseri di statistiche atipiche con caffè e monologo interiore
Abdul e Fabrizio siedono in un caffè a un tavolino rotondo. A loro piace fare una colazione adeguata, come all’81,7% degli italiani. No, non sono come quel 2,3% che perfino a pranzo mangia dove capita. Antonella arriva con un mucchio di scartoffie scarabocchiate, dice che deve consegnare un articolo e che non ha ancora finito. Fabrizio la vede euforica, come tutte le volte che scopre qualcosa di nuovo. Ha le mani macchiate di inchiostro. Buon segno.
E’ sabato e finalmente si vedono. Abdul ormai ha smesso di cambiare continuamente casa, e ha la residenza lì, come i 624.866 stranieri nelle regioni intorno alla sua. Lavora regolarmente, meno male non al sabato, e come lui altre 406mila stranieri residenti. Abdul ha anche finito di studiare all’università. Come altri 448mila laureati stranieri.
Abdul: Allora, che cos’è che hai scoperto?
Fabrizio: Quando ci hai chiamati sembrava una roba da servizi segreti.
Antonella: Porto grandi notizie. Lo sapete che il 69,6% degli italiani è in buona salute? E che non siamo affatto un popolo con disturbi nervosi? Ne soffre solo il 4,5% della popolazione.
Fabrizio: Vallo a dire a quell’isterica di mia moglie.
Abdul: Sei tu che fai diventare isterica tua moglie.
Fabrizio lancia una bustina di zucchero ad Abdul per colpirlo scherzosamente.
Antonella: Ho scoperto che da tre mesi a questa parte… ma voi lo sapete quante persone sono andate al pronto soccorso?
Fabrizio: Mia nonna.
Antonella: Il 69%!
Fabrizio: Vuol dire che siamo un popolo di ipocondriaci?
Antonella: Non lo so ma non mi sembra, perché il 50% si sottopone regolarmente a visite specialistiche, quindi alla salute ci teniamo.
Abdul: Gli italiani parlano sempre della salute. Mi dovete ancora spiegare che cos’è la cervicale. E soprattutto dove si trova.
Fabrizio: La cervicale non esiste. E’ un luogo di pura fantasia che gli italiani usano per lamentarsi. E comunque non è vero, gli italiani non parlano sempre della salute. Gli italiani parlano sempre del CIBO.
Tutti e tre: Ah ah ah ah ah!
Fabrizio: Gli italiani parlano di cibo perfino quando stano mangiando.
Abdul: Ah ah. Quanto è vero!
Cameriere: (Normopeso, come il 50,9% della popolazione. Chi l’ha detto che siamo un popolo di obesi? Non è vero, lo è solo il 10,5%. Ma non mi entrano i pantaloni! E allora sei solo un pochino sovrappeso, come il 35,4% di quelli intorno a te. Usa la bici e vedi come ci rientri nei pantaloni. Quell’esiguo 4,2% che la usa per andare a lavoro deve assolutamente aumentare, e che cavolo!) Cosa vi porto?
Antonella: Un caffè lungo e acqua gassata in un bicchiere di vetro, grazie.
Abdul: Un caffè.
Fabrizio: Un caffè.
Cameriere: Anche per i signori acqua gassata? (Lui non lo sa, ma il 58, 4% consuma bevande gassate.)
Fabrizio: Liscia.
Abdul: Liscia.
Antonella: Il bicchiere di vetro per tutti, grazie.
Cameriere: (Che si chiama Alberto, ma ancora non lo sapete, come non sapete che appartiene a quell’esiguo 12% di persone che vanno al lavoro a piedi tutte le mattine, ma lui è fortunato, abita proprio qui dietro, vicino ad una delle 193 chiese che rientrano tra i complessi monumentali dei dintorni…) Perfetto.
Fabrizio: Bicchiere di vetro, gnègnègnè. Che pignola.
Antonella: Ma tu lo sai quante persone bevono più di mezzo litro di acqua minerale ogni giorno?
Abdul: Un’altra fissa degli italiani.
Fabrizio: No, lascia perdere, pure degli stranieri, che ti credi? Tutti con questa fissa dell’acqua minerale.
Antonella: L’80,5%! E questo lo sapete che cosa significa?
Fabrizio: Che siamo sommersi dalla plastica. Sai che novità.
Antonella: Esatto! E solo il 52,5% di noi fa la raccolta differenziata! Allora ringrazia la mia pignoleria che oggi non ti fa consumare plastica almeno al bar. E comprati una bottiglietta riutilizzabile, per l’amor del cielo.
Abdul: E potresti anche tu usare la bici, inshallah. Se penso che ci sono ancora paesi senza acqua potabile…
Passante: (Simpatico, faccia rilassata, non ha problemi di ulcera, è evidente, ne soffre solo il 2,4% della popolazione, fa un cenno al cameriere) Albè, che me la porti una coca cola, per piacere? Nella bottiglia di vetro!
Antonella: Visto? Anche lui la bottiglia di vetro. E’ sorprendente quanto abbiamo in comune con gli altri e non lo sappiamo!
Passante: (Che non lo sapete ancora, ma si chiama Gisulfo. Gisulfo? Ma che razza di nome è? Shh, zitto. Esiste. Garantito. Dicevo, Gisulfo gongola silenzioso perché ha comprato due biglietti per il museo e vuole andarci con Assunta. Fa parte di quei 63.460.141 utenti paganti dei musei, ma anche se avesse fatto parte di quei 46.184.151 che vanno al museo ma sono non paganti ci sarebbe stato simpatico lo stesso. Perché questo vuol dire che se gliene danno la possibilità gli italiani al museo ci vanno eccome!) Scusate, posso prendere questa sedia?
Fabrizio: Prego!
Abdul: Prego!
Come si fa a capire un popolo?
Si ascoltano le sue storie. I dati Istat narrano un sacco di storie. E sono quelle del nostro paese.
Da adesso in poi ogni anno l’Istat raccoglierà grazie al censimento permanente dati che ci racconteranno sempre meglio chi noi siamo. Il censimento si faceva ogni dieci anni, ma adesso è già in corso una continua elaborazione dei dati che ci aiuterà a capire i cambiamenti che sono già in atto, perchè siamo in continuo cambiamento. Con i dati e con la ricerca abbiamo le idee chiare su chi siamo, possiamo capire come mettere in atto politiche di crescita migliori, leggendo e valutando in modo tempestivo la realtà che ci accade sotto gli occhi. Le ricerche Istat vengono fatte annualmente su campioni di 1,4 milioni di famiglie, 3,5 milioni di cittadini e 2852 comuni, e queste famiglie, cittadini e comuni cambiano ogni anno.
Cameriere: (Che adesso sappiamo che si chiama, e che quindi chiameremo…)
Alberto: Ecco qui. Caffè lungo e due caffè normali.
Abdul: Grazie.
Antonella: Grazie. Fabrizio: Raga, vi dà fastidio se fumo?
Antonella: Sì. Certo che mi dà fastidio se fumi, cribbio. Ma che cavolo ci fai ancora in quel 19,7% di fumatori? Grazie al cielo sono così pochi. Dovresti piuttosto fare in modo di rientrare in quelli che mangiano la verdura almeno una volta al giorno. E’ il 52%!
Fabrizio: Ehi, guarda che mia moglie me la cucina quasi tutti i giorni la verdura.
Abdul: Perché, tu per lei non la sai cucinare la verdura?
Antonella: Invece lo sapete che 74% consuma frutta tutti i giorni?
Abdul: Ho letto che si dovrebbero mangiare almeno 5 volte al giorno porzioni di frutta e verdura per star bene.
Antonella: Sì, ma ci riesce solo il 5,6% degli italiani. No, io il caffè lo prendo senza zucchero.
Assunta: Ciao amore!
Gisulfo: Ehi, eccoti qui! Ho una sorpresa per te.
I dati Istat ci stupiscono di noi stessi, ci forniscono dati reali su quello che siamo e ci permettono di fare una sintesi reale su dati attendibili. Sono una fonte autentica e preziosa, elaborata da persone professionali e curiose. Assunta e Gisulfo andranno al museo, e prenderanno un volo low cost, come 80.453mila altri italiani. Gisulfo cucinerà con olio di oliva, e lo farà anche il 95,3% delle persone intorno a lui, e aggiungerà alla sua cena una fetta di pane con affettato, come fa il 56,3% degli italiani, e Assunta, come il 69,3% delle persona che fanno attenzione al consumo di sale, sceglierà per il suo amato sale arricchito di iodio, come un buon 46,2% del campione di riferimento. Siamo un popolo a cui piacciono i salumi, ma siamo anche attenti a mangiare pesce più volte in mezzo alla settimana. Infatti Assunta lo cucinerà domani.
Fabrizio: Anto, mi fai diventare proprio curioso.
Antonella: Se sei così curioso puoi partecipare anche tu a questa ricerca.
Abdul: Voglio farlo anche io.
Antonella: Bravo, Abdul, è facile!
Cameriere: (Ma ormai l’abbiamo capito, che lo ripetiamo a fare? Si chiama… )
Alberto: Che dici, perché non serviamo l’acqua solo nei bicchieri di vetro?
Capo: (Che non lo sapete ancora ma si chiama Orazio, e stamattina è venuto al lavoro in auto, come l’87% di quelli come lui. Il 69% guida la propria auto. C’ha ragione Abdul a dire che bisogna andare in bici. Oggi, inoltre, Orazio non rinuncerà alla pasta. Almeno una volta al giorno la mangia l’80% degli italiani e il 72,7% a pranzo decide di tornare a casa, proprio come Orazio) Ma lo sai che non è affatto una cattiva idea? Perché non ci ho pensato prima!
Fabrizio: Allora quando te lo pubblicano?
Antonella: Non lo so se me lo pubblicano, ma intanto ho imparato un mucchio di cose.
Abdul: Davvero?
Antonella: Davvero!