Lei e nessun’altra. Note sull’arte di Vincent Van Gogh
Ma, « nel frattempo », e` necessario un altro po’ di aratro. Eccolo… Sebbene tu abbia fatto abbastanza carriera nel mondo senza una « lei e nessun’altra », sebbene tu sappia concludere buoni affari senza una « lei e nessun’altra », sebbene tu sia un uomo di volonta`, energia e carattere senza una « lei e nessun’altra », sebbene tu abbia acquistato esperienza e una buona conoscenza degli uomini senza una « lei e nessun’altra », sebbene tu sia brillante e coraggioso senza una « lei e nessun’altra », sebbene tu osi schierarti decisamente da una delle due parti e non ami tentennare tra due opinioni senza…
Tuttavia, farai piu` strada nel mondo, sarai piu` sicuro di te stesso, avrai piu` volonta`, energia e carattere, acquisterai maggiore esperienza e una piu` profonda conoscenza degli uomini, sarai piu` brillante e coraggioso, saprai difendere piu` decisamente le tue idee, avrai minor tendenza all’indecisione… quando troverai qualcuno che possa diventare « lei e nessun’altra ». In breve, sarai maggiormente te stesso con un’onestamente intesa e profondamente sentita « lei e nessun’altra » che non senza
L’aratro continua:
so troppo bene che il mio desiderio di comprensione mi ha spesso indotto a cercarla in gente che, invece di darmi forza, mi ha innervosito. Papa` e mamma sono molto buoni, ma non comprendono i nostri sentimenti piu` intimi e non si rendono conto di quello che tu ed io sentiamo veramente Ci amano con tutto il cuore (te, soprattutto) e noi due (io come te) li amiamo profondamente; ma purtroppo, in molti casi non possono darci alcun consiglio pratico e, per quanto animati dalle migliori intenzioni, spesso non ci comprendono. La colpa non e`nostra e nemmeno loro, bensì della differenza di eta`, di idee e di posizione… Ma sono completamente d’accordo con te nel dichiarare che, qualunque cosa accada, la nostra casa dovra` sempre rimanere il nostro rifugio e che dobbiamo quindi apprezzarla e rispettarla. Forse non ti aspettavi da me un’ammissione tanto sincera… Tuttavia, esiste un rifugio migliore, piu` necessario, piu` indispen- sabile della casa paterna, per quanto buona, necessaria e indispensabile questa possa essere – ed e` la nostra casa, il nostro focolare creato con la nostra donna.
Eccoti dunque, o uomo d’affari tanto abile nel concludere brillanti contratti – eccoti il tuo piu` grande « affare »: la tua casa con la tua « lei e nessun’altra »
[Etten, agosto 1881]
Così Van Gogh incoraggia suo fratello Theo [Lettere a Theo, Guanda Editore, pp. 117-118] a trovarsi una lei e nessun’ altra, sicuro che questo consiglio all’amato Fratello, collega di lui in affari, almeno per un certo periodo della sua vita [filiale dell’Aia della Goupil & Co], dall’animo materiale e orientato alla chiusura dei contratti. Van Goh ne condivide la professione, da cui nasce e si fortifica in lui sulle corde di un entusiasmo febbrile la passione per l’arte, atteggiamento che Van Gogh avrà per ogni capitolo della sua travagliata esistenza, fatta di apparenti vittorie, salite, discese, periodi di inattività e relativi periodi di internamento, scoperta di nuovi stimoli, abbandono della missione evangelica e finalmente, alla soglia dei 30 anni, la scelta di dedicarsi alla pittura, pur avendo carenze nel disegno e nella storia dell’arte. Il rapporto tra amore e lavoro, una diade concettuale che io preferirei trasferire sul piano, idea e rapporti materiali, in un quarto della filosofia marxistica, si snoda in tutta la produzione di Van Gogh, esulando anche dall’ambito proprio dei successi e degli insuccessi amorosi. Rifiutato di netto dalla cugina [Kate Vos] cercerà in ogni modo di farla innamorare, fallendo e ottenendo nuovi rifiuti fino all’allontanamento dalla casa dello zio. L’animo candido e ingenuo di Van Gogh, seppure mai infantile, non pone dubbio sulla sua avvenenza, o su fattori decisivi (in una lettera a Theo è cosciente di aver spesso trascurato la toilette) Van Gogh è convinto che lui va bene, pensa che la sua di lui cugina lo rifiuti soltanto perché il suo cuore è ancorato al passato; Van Gogh ha un animo splendidamente tormentato, divora libri, non può fare a meno di informarsi continuamente, adora i romanzieri francesi, studia più o meno seriamente argomenti disparati, tutto in forma privata, rifiutando l’accademismo, sia in ambito laico che in quello religioso. Non ama particolarmente, come l’anima inglese delle sorelle Brontë (mi vengono in mente svariati passi di Villette di Charlotte Brontë) , le figure ufficiali di trasmissione della dottrina teologica, appunto i religiosi. Re-ligione, ovvero l’arte della relazione tra uomo e Dio, così conociuto nella teologia. Van Gogh preferisce praticare il vangelo direttamente, alla lettera, dormendo con i minatori e condividendone le miserie, l’importante tuttavia è non essere boriosi. Questa è la parte dell’idea, un’idea di vita, di religione, di amore e di arte in una parola strana: felice. L’arte di Van Gogh, seppure semplice per certi versi, è l’espressione di un’amore della vita, di una sincera unione con le bellezze della natura o della natura umana (penso a Primi Passi, a sua volta copia dell’arte pastorale di Millet). L’arte di Van Gogh, più di quella dei pittori della joie de vivre, come Renoir e la frangia impressionista, che a modo suo si discostò dall’arte accademica creando non una descrizione ma un’impressione della realtà (penso al Monet di impressions soleil levant] tuttavia per quanto io ami l’impressionismo e ancora di più il suo compagno ottocentesco inglese della meravigliosa Preraphalite Brotherhood, l’arte di Van Gogh va oltre, integrando aspetti dell’impressionismo e creando un angolino a parte nella storia dell’arte, che è storia del cuore. Ed il cuore è dell’anima. L’anima rivive nell’amore e nelle sue vibrazioni salutari. L’aspetto curioso e per certi versi schizofrenico, è il fatto che Van Gogh approda alla conclusione di trovarsi una donna, non la percepisce; probabilmente si ingannava, ma in realtà le idee del pittore sono frutto di lunghe meditazioni, che portano a definizioni nette di valore. Che Van Gogh sia un’anima riflessiva non ci piove, in una lettera a Theo, si lamenta di dolori di testa dopo il triste soggiorno di Gaugin a Arles, che poi sfocerà nel grottesco episodio del rasoio. L’amore è dunque necessario, è questa conclusione è di carattere metafisico. L’amore è necessario per rafforzare la propria indole, per essere maggiormente se stessi, come per Baudelaire nei suoi Paradisi artificiali, il genio era l’anima infantile e le sue concezioni espresse con nettezza. Van Gogh, dopo averlo conosciuto in maniera sistematica, sia nella storia dell’arte, che in quella biografia come traspare dalle lettere al fratello, è un uomo estremamente intelligente, vivace, entusiasta, brillante, nessun aspetto negativo, o esistenzialista, appare nelle sue condotte. Questo avviso vale per chi, non sapendo niente di lui, lo reputa un idiota delirante. Seppur convivendo, per un certo periodo con una prostituta, Van Gogh non dimenticherà mai la sua lei e nessun’altra, perché ella era il vero amore, quello giusto, come quei colori particolari che cercava nelle lettera al fratello, specifici, particolari, esatti. L’amore è necessario, come lo è per la vita il cuore, i polmoni, la bocca, il sangue. Non si è completi, non si realizza a pieno la propria identità. Questo, tuttavia, non ostacola la carriera e gli affari che anzi vengono implementati. L’amore sia sincero e sarete felici.
Giovanni Sacchitelli