Le rocce rosse di Marte
<<Che hai?>>
<<Ho il reggiseno che mi costringe, le cosce che mi fanno male a furia di stare seduta su questa cazzo di sedia, dolore alla testa e un livello di sopportazione dei suoni di qualsiasi sorta che è sceso al di sotto di quello del mare.>>
<<E non esistono soluzioni a questi disagi attuali?>>
<<Sì, ma non voglio trovarle, non voglio chiederle.>>
<<Cos’hai veramente?>>
<<Voglio diventare nera come mi succedeva solo da bambina, quando con la doccia dopo il mare diventava tutto più bello. La pelle profumava di sole.>>
<<E perché non vai al mare allora?>>
<<Perché non so se mi piace più come una volta. Perché mi stanco. Perché mi verrebbe voglia di mandare a fare in culo la gente, così, senza un motivo.>>
<<Non credi che un motivo ci sia sempre?>>
<<Lo credevo, lo credo in realtà. Non so più, sguazzo nella confusione più profonda. La mattina mi alzo e mi parte un pensiero. Mi si legge in faccia e solo per questo devo sentirmi colpevole. Nessuno si chiede perché quel pensiero è partito, lanciato nello spazio dopo essere stato schiaffato in un razzo. Sei tu ad averlo ficcato in quel razzo e tanto basta.>>
<<Dentro il tuo razzo oggi cosa c’è?>>
<<Domanda difficile. E chi lo sa? Un pensiero scende e l’altro sale, uno sale e l’altro scende.>>
<<E a terra non ne resta mai nessuno?>>
<<Ce ne restano tanti. Ad esempio, lo vedi quell’uomo lì? Ora è lui che mi fa la doccia dopo il mare. Beh, lui non saliva mai. Rimaneva con i piedi incollati accanto alle mie ruote. Invece in questi ultimi mesi è sempre più spesso su quel razzo, ormai non ne scende quasi più. Mi sta facendo impazzire, di paura, di amore, di rabbia. E più impazzisco e più lui sale. La sua Terra non gli basta più, attratto com’è dalle rocce rosse di Marte e dai crateri scuri della Luna. E sai qual è la cosa divertente? Che a quanto pare è la mia testa che si sta inventando tutto.>>
<<E, a questo punto, perché non inventi un sistema planetario a tua misura?>>
<<Perché consciamente non so come fare.>>
<<Cerca su Google “come uscire indenni dal settimo anno di matrimonio”.>>