Lamentarsi per il caldo
Davvero non vi mancano i bagni al tramonto?
Adesso che il temporale ha spazzato via l’afa, ve lo chiedo: davvero vi annoiano le serate all’aperto, incontrare gente, vestirsi di solo cotone, o forse neanche? Pelle su pelle, voglia su voglia, sudore su sudore.
Ogni volta che io e il mio amore sentiamo qualcuno che si lamenta per il caldo ci guardiamo negli occhi e ridiamo, ormai, assuefatti a questa rassegnazione al brutto, al buio.
Cammineremo ancora scalzi sull’asfalto, con la vita che ci gratta i piedi resi callosi dal calore della sabbia. Vivremo ancora alla luce del sole, senza consumare elettricità inutilmente, senza bruciare combustibili fossili nell’atmosfera. Frizzeremo con la birra gelata, ci ciberemo della musica dei festival rock; d’accordo: a volte anche di un piatto povero e fresco, fatto di pane raffermo, pomodori, cipolla, cetrioli, olio e sale. Vivremo le vite, le nostre, non quelle ideate da qualche sceneggiatore di serie pensate apposta per generare assuefazione, che neanche la nicotina, per incollarti a una gabbia di cristalli liquidi. Perché le abbiamo, delle vite, anche se ci piace viverne altre – parallele, sulla carta stampata – seduti su un divano di brezza di mare. Le nostre vite non lo sa nessuno come saranno domani, forse neanche il loro Autore, quello con l’iniziale maiuscola, ammesso che ce ne sia uno.
Perciò viviamole oggi, finché c’è luce.
Testo e fotografia al tramonto di Manlio Ranieri
Lamentarsi per il caldo di Manlio Ranieri è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
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