Il nostro è un Paese che ha visto radicarsi popoli, culture e tradizioni differenti nel corso dei secoli. Soprattutto di queste ultime ne esistono tantissime e in differenti settori, dalla cucina al culto dei morti. E proprio per quanto riguarda un evento funebre esistono ancora oggi delle usanze molto particolari e che in alcune famiglie si tendono a rispettare.

Ormai le società di servizi funebri a Roma o in qualsiasi altra parte, come quelli di funeraliroma.it, sono abituate a eseguire in maniera professionale le loro attività e di conseguenza, durante lo svolgimento di queste, magari hanno anche avuto modo di conoscere tali riti. Ma quali sono queste usanze funebri particolari nel nostro Paese? Cerchiamo di scoprire un po’ di più su questo argomento interessante.

Tenere aperti gli infissi e porte

Una delle tradizioni più diffuse è quella di tenere aperte finestre e porte della casa della persona scomparsa e in cui si trovi il corpo di questa. Ciò deriva dal credere che l’anima del defunto debba lasciare l’abitazione e, per facilitare l’attraversamento delle varie stanze, si tengono aperti gli infissi e le porte delle camere appunto. Secondo la tradizione, se ciò non dovesse accadere, l’anima resterebbe intrappolata all’interno della casa stessa.

La posizione delle sedie al momento della veglia

Usanza molto particolare e che avviene durante la veglia notturna al defunto è quella di porre delle sedie intorno al feretro o comunque nella sala dove sia il corpo dello scomparso. Questo si spiega per diversi motivi. Innanzitutto perché risulta pratico, in quanto permette a parenti ed amici di raccogliersi in preghiera vicino al proprio caro. Poi, secondo la tradizione, ciò permetterebbe alle anime dei familiari già scomparsi di mettersi in contatto col defunto e di portarlo con sé nell’aldilà. E ciò è facilitato dalla presenza appunto delle sedie.

La copertura degli specchi

Altra tradizione particolare e radicata in alcune realtà locali è quella di coprire gli specchi della casa del defunto con panni o coperte, in modo da impedire che qualcuno possa rispecchiarsi. Diverse le spiegazioni di questa usanza. Per alcuni, lo specchio poteva essere il mezzo attraverso cui lo scomparso poteva portare con sé nell’aldilà una persona viva che si specchiava. Secondo altri, invece, lo specchio era una sorta di gabbia in cui l’anima del defunto poteva rimanere bloccata.

Le luci di casa

Infine, un’altra usanza che si rifà per certi versi a quelle delle finestre aperte, è quella di far rimanere le luci della casa della persona scomparsa sempre accese. Ciò per facilitare alla sua anima di poter girovagare nell’abitazione senza perdersi nel buio dei vari ambienti. Anche per questo motivo, parenti, amici e conoscenti del defunto possono portare in dono un cero, in modo da facilitare questo “percorso” verso l’aldilà.

Photo by Sandy Millar on Unsplash

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