Sole del 15 Marzo
Sola perduta,
persa, andata su una strada
dove le parole
si sono ammuffite,
impantanate
e si impiastrano le vesti
continuando a sollevare
le braccia invano
in strani movimenti
che non producono storie
ma solo venti di paura.
Sola perduta,
suono l’adunata
alle mie parole,
vorrei che si scomponessero
di nuovo
in vivaci confusioni,
invece loro stanno lì
a infangarsi
nelle sabbie mobili
del film delle mie
lacrime di paura.
Sola perduta,
la mia casa
mi accoglie,
vorrei amare le pareti
e vorrei sfuggirle,
vorrei che non comandassero
alla mia mano,
alle mie gambe,
alle mie braccia
cosa fare e dove
andare.
Sola perduta,
non so smettere
di balbettare sguardi
dentro lo scenario
di quelle lettere
un tempo parole,
adesso
rami secchi
che sollevano paludi,
zampettando una danza
che fa venire
il mal di testa.
Sola perduta,
raccolgo vetri umidi
di cronica
disperazione,
a tratti forte,
a tratti leggera,
a tratti sparita
e allora rilancio
con ubriacature astemie
di gioia confusa,
risate ostinate
che vogliono la vita,
i visi, le parole.
Sola perduta,
trovo la forza
per suonare ancora
l’adunata
alle mie parole
e improvvisamente
sono asciutte,
spogliate da tutte
le paludi,
sono presenti,
in ordine vivace
in tutto lo spazio
senza confini
di qualcosa
che sembrava
solo perduto,
invece no.
Anna de Romita 2020