Una signora a modo
In questo esercizio i corsisti dovevano scrivere di un appuntamento al buio, e usare la parola veleno. Pamela ha tirato fuori dalla sua penna una storia che sembra venire da lontano, che ci fa sognare e con un finale sorprendente.
Di questi tempi non ci si sposa più per procura. Giovanni era nell’America degli italiani e mi chiese in sposa per lettera. Scrisse che da quando mi aveva vista a una festa in paese ero diventata per lui una specie di veleno che gl’intossicava la mente! Mi sembrava così romantico che accettai. Trentacinque anni di ceffoni, chili di fondotinta e Chanel n.5 anche al suo funerale, e ora sono qui, con il mio bicchiere, in questo posto che chiamano enoteca, per incontrare una persona conosciuta nel computer! Sono sempre la solita me!
Ecco Antonio, ha la rosa rossa nel taschino. Umpf, però è scontato! Maria Vergine aiutami! L’acconciatura sarà a posto? Dov’è lo specchietto?
Buonasera Rosa, è arrivata prima lei mi perdoni – è una signora a modo.
Si figuri, abito qui vicino – E’ di buone maniere. Mmmh, pare un bell’omo.
Posso sedermi vicino a lei? – Vediamo se è busciarda.
Si accomodi – Santo ciel, sento il suo calore!
Vogliamo ordinare? – profuma di Chanel n.5, come mi ha scritto!
Finisco prima il mio vino – e ne vorrei anche altro.
Dunque Rosa, io sono una persona all’antica, apro ancora la portiera alla mia femmina – Ora si spaventa.
Come, femmina? – Ma che dice ‘sto screanzato?
Sì, ehm … ce la posso fare. Dicevo, questa cosa qui della chat mi son lasciato convincere da quello scapestrato di mio nipote perché le donne del reale m’intimoriscono e… ma dove va?
Dall’Amarone che ho a casa. Mi accompagna?
Uno scritto di Pamela Chiodi, all’interno del corso on line Strange Days, tenuto da Antonella Petrera per Colori Vivaci Magazine.
Chiedici come partecipare al prossimo corso in partenza!