Alchimia
Ho un segreto piantato nella mente, come un chiodo.
Ho una storia che non posso dire a nessuno.
La racconterò un giorno, la mia storia.
La racconterò al vento, che spettina i pensieri liberi.
La racconterò al faggio gentile, che conosce la vita e i suoi misteri,
molto meglio di me.
La racconterò all’umido dei sottoboschi, che protegge i segreti degli umani.
All’acqua del mare, che li custodisce,
di sale li secca e col sole li asciuga.
Racconterò la mia storia e i suoi segreti alla terra fertile e accogliente,
saprà farne un capolavoro di bellezza.
Racconterò la mia vita al fuoco, in una notte gelida,
lascerò che bruci e purifichi quel che mi ostino a trattenere in me.
Lascerò che la trasformi in cenere, che nutre e rigenera.
A lui la affido.
E poi scenderò fin dentro la grotta più buia e profonda
E lì depositerò il seme.
Al sicuro, protetto dal freddo e da sguardi indiscreti.
Poi attenderò, con pazienza fiduciosa, che la magia si compia.
Germogli spunteranno, fino a increspare la superficie.
Radici affonderanno nelle viscere pulsanti della terra.
Maestosa e semplice la nuova vita uscirà dal suo ventre,
a incontrare la luce di un sole forte e generoso.
Si fonderà con l’aria, lasciandosi carezzare e abbracciare dal Tutto.
Finalmente libera di Essere.
Ho una storia che non posso dire a nessuno.
La racconterò un giorno, la mia storia.
La racconterò al vento, che spettina i pensieri liberi.
La racconterò al faggio gentile, che conosce la vita e i suoi misteri,
molto meglio di me.
La racconterò all’umido dei sottoboschi, che protegge i segreti degli umani.
All’acqua del mare, che li custodisce,
di sale li secca e col sole li asciuga.
Racconterò la mia storia e i suoi segreti alla terra fertile e accogliente,
saprà farne un capolavoro di bellezza.
Racconterò la mia vita al fuoco, in una notte gelida,
lascerò che bruci e purifichi quel che mi ostino a trattenere in me.
Lascerò che la trasformi in cenere, che nutre e rigenera.
A lui la affido.
E poi scenderò fin dentro la grotta più buia e profonda
E lì depositerò il seme.
Al sicuro, protetto dal freddo e da sguardi indiscreti.
Poi attenderò, con pazienza fiduciosa, che la magia si compia.
Germogli spunteranno, fino a increspare la superficie.
Radici affonderanno nelle viscere pulsanti della terra.
Maestosa e semplice la nuova vita uscirà dal suo ventre,
a incontrare la luce di un sole forte e generoso.
Si fonderà con l’aria, lasciandosi carezzare e abbracciare dal Tutto.
Finalmente libera di Essere.
Fotografie e testo di Francesca Righi
realizzate per il laboratorio di educazione allo sguardo di Colori Vivaci Magazine
condotto da Annalisa Falcicchio
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Alcune fotografie prodotte durante il laboratorio FotografaVivaceOttobre
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