Era lì solo per me

quel rosso arancio

a forma di principio di sera

e nessuno era in grado

di vedere ciò che era lì,

talmente visibile

da diventare invisibile.

Era lì solo per me

quel rosso arancio

a forma di principio di sfera

e tutti erano in grado

di ricordare la luna

sempre lì,

talmente visibile

da diventare invisibile.

Quanti però

vedevano quella luce

che indicavo e mostravo?

Quanti roteavano

a fondo gli sguardi

fino a provare dolore,

fino a scrutare

luna, cielo, mare, nuvole

e loro incroci?

Quanti sapevano

che nel mezzo

di quella visione

ci sono cose senza nome

che qualcuno raccoglie

in un’unica inadeguata parola:

emozioni?

Era lì solo per me

quel rosso arancio,

l’avevo capito

perché non era più

tramonto ormai,

era già notte

ma i miei occhi

ne erano ancora

pieni,

pieni di rosso arancio,

pieni di colori marini

e di colori da cielo,

pieni di cose senza nome

e di movimentate onde

a forma di principio di sera.

La mia poesia è nata improvvisamente qualche minuto dopo aver visto questa fotografia di Manlio Ranieri. Lui ha colto un istante speciale di un tramonto e le mie parole hanno voluto celebrarlo. Le arti si parlano sempre e si alimentano a vicenda.  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*