Atterravi ricolma di grazia
Nel buio che inghiotte la terra e risale dal mare
La mia bocca scottava d’amore e sapeva di sale
Nei tragitti tortuosi d’altura di Pantelleria
Ti parlavo di Creta, silenzio, parole e scultura
Modellando d’unguento la mano
Ti ricordi che spesso stavamo
Come fagioli a bagno
E il sole scopava di luce la nuda scogliera
Le terre burrose, i sentieri dei nidi di ragno
Io benedicevo il tuo cuore di fredda lamiera
Tu la mia dolcezza approntavi per l’infermeria
Brandelli d’estate nel vento di Pantelleria
Dai cancelli sconvolti di ruggine e sole
Guardavo impazzire il mio cuore oltremare
Rivoltando il silenzio in rumore vuotavo un bicchiere
Il passito nel ventre remoto
Fave rotte, cucine bollenti e i tuoi baci d’un fiato
Nel cattivo non v’era che il buono
Ti ricordi che spesso stavamo
Come fagioli a bagno
E il sole scopava di luce la nuda scogliera
Le terre burrose, i sentieri dei nidi di ragno
Io benedicevo il tuo cuore di fredda lamiera
Tu la mia dolcezza approntavi per l’infermeria
Brandelli d’estate nel vento di Pantelleria
Tra cascate di stelle
Percepivo perfino il calore
Della luce di Sirio, di quelle lontane
Ed il sole che intanto cambiava la pelle e il colore
Come fagioli a bagno
E il sole scopava di luce la nuda scogliera
Le terre burrose, i sentieri dei nidi di ragno
Io benedicevo il tuo cuore di fredda lamiera
Tu la mia dolcezza approntavi per l’infermeria
Brandelli d’estate nel vento di Pantelleria
Tu la mia dolcezza approntavi per l’infermeria
Brandelli d’estate nel vento di Pantelleria

Gianluca De Rubertis – Pantelleria

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