1. (Noi)
Dispari dettano il tempo queste frasi sincopate, su ogni levare rapido si lancia il battere come in certi giambi alessandrini.
Cerco un respiro, unโ€™aria in cui inserirmi, teso come la corda di un violino inevitabilmente scordato.
Alla fine mi perdo nelle note di questo terzetto dove io, quarto, suono il silenzio.
2. (Tu)

Mi elenchi la lista della spesa mentre guardo un film di Godard. Ti chiedo il numero di passaporto, tu sei nella posa del loto. La mia passione si perde in quel latte di soia riscaldato, i tuoi baci fuggono dallโ€™odore di nicotina.Il nostro amore scorre, oggi, a corrente alternata.

3. (Voi)
รˆ notte e si parla del Cagliari di Zola, della carbonara a Trastevere, della pioggia a Londra.
Per rimanere in superficie, cโ€™รจ bisogno di pietre piatte e leggere da lanciare veloci. Non lo trovate stancante, saltellare cosรฌ?
รˆ una sera troppo bella per farla scivolare via.
Essere pesante fa sprofondare, ma chi conosce il mare meglio di uno scoglio?
4. (Io)
Stanco sul divano a rincorrere il passato, lascio che il tempo porti via pensieri frenetici.
A passo di corsa sul fiume inseguo il domani, se corro piรน veloce forse lโ€™orologio cambierร  ritmo.
A volte vorrei mischiare tutti i colori per ottenere il bianco, come quando mi sforzo di mimetizzarmi in ogni circostanza.
Altre volte mi sento come il nero che cattura tutta la luce, mi chiudo nel mio mondo, prendendo senza restituire.
Qui ed ora, sono io la soluzione a questo senso di distanza: voglio aprire questa porta senza farmi portar via, voglio guardare alla finestra senza spettri degli specchi. Sono qui, sono a mio agio e sono io.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarร  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*