๐๐ฎ๐๐ญ๐ญ๐ซ๐จ ๐ฉ๐๐ณ๐ณ๐ข ๐๐ข๐ฌ๐ฉ๐๐ซ๐ข
1. (Noi)
Dispari dettano il tempo queste frasi sincopate, su ogni levare rapido si lancia il battere come in certi giambi alessandrini.
Cerco un respiro, unโaria in cui inserirmi, teso come la corda di un violino inevitabilmente scordato.
Alla fine mi perdo nelle note di questo terzetto dove io, quarto, suono il silenzio.
2. (Tu)
Mi elenchi la lista della spesa mentre guardo un film di Godard. Ti chiedo il numero di passaporto, tu sei nella posa del loto. La mia passione si perde in quel latte di soia riscaldato, i tuoi baci fuggono dallโodore di nicotina.Il nostro amore scorre, oggi, a corrente alternata.
3. (Voi)
ร notte e si parla del Cagliari di Zola, della carbonara a Trastevere, della pioggia a Londra.
Per rimanere in superficie, cโรจ bisogno di pietre piatte e leggere da lanciare veloci. Non lo trovate stancante, saltellare cosรฌ?
ร una sera troppo bella per farla scivolare via.
Essere pesante fa sprofondare, ma chi conosce il mare meglio di uno scoglio?
4. (Io)
Stanco sul divano a rincorrere il passato, lascio che il tempo porti via pensieri frenetici.
A passo di corsa sul fiume inseguo il domani, se corro piรน veloce forse lโorologio cambierร ritmo.
A volte vorrei mischiare tutti i colori per ottenere il bianco, come quando mi sforzo di mimetizzarmi in ogni circostanza.
Altre volte mi sento come il nero che cattura tutta la luce, mi chiudo nel mio mondo, prendendo senza restituire.
Qui ed ora, sono io la soluzione a questo senso di distanza: voglio aprire questa porta senza farmi portar via, voglio guardare alla finestra senza spettri degli specchi. Sono qui, sono a mio agio e sono io.