Non scherzare con la corda del boia – Fotografia di Savino Carbone
Non scherzare con la corda del boia
Il racconto visivo dell’Iraq contemporaneo tra storia, identità e resistenza in mostra a
Mola di Bari dal 25 ottobre.
A vent’anni dalla caduta di Saddam, un viaggio tra le macerie e di un paese in perenne
rifondazione – Inaugurazione il 25 ottobre 2024 alle ore 20 presso il Castello di Mola di Bari.
La Cooperativa Camera a Sud è lieta di presentare la mostra fotografica Non scherzare con
la corda del boia. L’iraq dopo Saddam ﻻ ﺗﻌﺒﺚ ﺑﺤﺒﻞ اﻟﺠﻼد, un progetto di Savino Carbone che
esplora le conseguenze della Seconda Guerra del Golfo a vent'anni dal suo inizio.
L’inaugurazione della mostra si terrà il 25 ottobre 2024, alle ore 20:00, presso il Castello
Angioino di Mola di Bari (BA), e sarà seguita da un evento aperto al pubblico.
Non scherzare con la corda del boia. L’iraq dopo Saddam ﻻ ﺗﻌﺒﺚ ﺑﺤﺒﻞ اﻟﺠﻼد, è un percorso
fotografico che racconta l’Iraq contemporaneo, un paese ancora segnato dalle cicatrici di un
conflitto in cui hanno perso la vita un milione di iracheni. Da Mossul a Basra, l’opera di
Savino Carbone, attraverso un bianco e nero lontano dal tempo della cronaca, ci conduce
tra le rovine e i fantasmi della guerra, offrendo una visione intima di una società che si
rifonda ogni giorno, tra riti collettivi e lotte identitarie, e che oggi assiste alla rinascita delle
pratiche sciite, sotto l’egida dell’Iran, la cui influenza è sempre più forte dopo la vittoria
contro lo Stato Islamico nel nord. Sospeso tra le ingerenze del regime degli Ayatollah e delle
politiche statunitensi, Carbone si muove in un Iraq che fatica a trovare stabilità e, come in
una grande Tecla, assiste impotente al fallimento di tutti i tentativi di ricostruzione,
rivelandosi come il grande laboratorio del Medio Oriente contemporaneo.
E mentre assistiamo all’ennesima escalation nella regione, cosa può dirci la storia recente
dell’Iraq? «Nel progetto di lungo termine di Carbone non troverete quell’immaginario
sanguinario che ha devastato l’Iraq. Non si raccontano mutilazioni e autobombe, ma
persone. Non scherzare con la corda del boia brilla per la capacità di trovare nei dettagli
questa visione personale e quella collettiva, quella che ha portato l’Iran a controllare l’Iraq e
la sua politica fragile, a farne una parte di un asse che unisce Iran, lo stesso Iraq, il gruppo
degli Houti in Yemen, Hezbollah in Libano e il regime di Assad in Siria. E che appoggia
Hamas a Gaza» scrive Christian Elia, giornalista esperto di Medio Oriente e autore, con
Francesca Albanese, di J’accuse.
Gli attacchi del 7 ottobre, Hamas, il terrorismo, Israele,
l’apartheid in Palestina e la guerra .
L’installazione sarà completata dalle registrazioni di due poemi di Muzzafar Al-Nawab,
celebre poeta iracheno, morto ad agosto 2022, dopo una vita in esilio tra Iran ed Emirati
Arabi. Quasi sconosciuto in Europa, Al-Nawab è stato tra le voci più cristalline dell’al-shi’r al-
hurr, la poesia libera, simbolo di quell’Iraq rivoluzionario che il regime di Saddam ha dovuto
a più riprese affrontare. I componimenti sono stati tradotti per la prima volta in italiano
dall’arabista Silvia Moresi proprio in occasione della mostra.
La mostra sarà visitabile dal 25 ottobre al 24 novembre 2024, presso il Castello di Mola di
Bari, con ingresso gratuito. Si tratta di una produzione a cura della Coop. Camera a Sud
Impresa Sociale, con la collaborazione di Voga Art Project e il sostegno del Ministero della
Cultura e di SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”, con il patrocinio del
Comune di Mola di Bari.